A zig-zag nelle Marche del Sud

Ci sono tanti modi di intendere il volo. Tutti belli, ma il mio preferito è il volo randagio-fotografico del genere “va dove ti porta il serbatoio”. I puristi del volo storceranno il naso, pianificazione, rotta, prua, tempi, ostacoli, alternati, ho dimenticato qualcosa? Ah si, la classificazione degli spazi aerei!

Eppure è ancora possibile volare come faceva Richard Bach in “Niente per caso” (o quasi). Basta avere un nanotrike, uno smartphone con App dedicata (si, lo so, Richard non l’aveva!), una radio, due giorni liberi e due amici che condividono questa passione, uno dei quali pur abitando in Belgio (Bart), basta chiamarlo e si sciroppa un bel Charleroi – Ancona Falconara anche tre volte al mese, solo per volare insieme. Appuntamento nella bella aviosuperficie Madonna di Loreto (grazie Achille Cesarano per la squisita ospitalità), le Marche del Sud ci aspettano.

Devo dire che il campo di Loreto è davvero perfetto per questo tipo di esperienze: la zona fra Ancona e Ascoli Piceno è di una bellezza straordinaria, fiumi, colline, calanchi, paesi appolaiati sopra i cocuzzoli come nidi di cicogne sui camini e poi monti, laghi e una riviera strepitosa che termina a Nord sui contrafforti del Monte Conero che si butta nell’Adriatico. E in tutto questo, basta fare attenzione al piccolo CTR di Ancona e poco più. Un paradiso per nanotrike randagi!

A proposito di serbatoi, i nostri sono da 15 litri e tre ore di autonomia, quindi si progettano tratte da due ore con partenza e arrivo a Loreto, alcune destinazioni programmate (non vuoi vedere lo Sferisterio di Macerata dall’alto o gli strapiombi sul mare di Sirolo?), sorvoli di altri campi per eventuali stop urinari e le divagazioni sul tema le decidiamo in itinere via radio. Per fortuna in questo periodo di sfalcio, le velocità dei nostri mezzi ci permettono di atterrare quasi ovunque in caso di emergenza. Si va!

Purtroppo la luce non è un granché, in parte è coperto, una cappa di umido avvolge ogni cosa, ma la visibilità è buona, il vento viene dal mare ed è anche un po’ sostenuto ma non ci impedisce di volare anche nel pomeriggio. A volte si va a 70-80 km/h, a volte 40, basta avere pazienza e godere del paesaggio. Le chiamate ufficiali le fa solo Francesco che aggiunge sempre “+ due” per segnalare la nostra presenza al traino, per il resto è solo godimento. Sirolo, Numana, la lunga spiaggia fino a Civitanova, Castelfidardo, Osimo, Staffolo, Recanati, Loreto, un susseguirsi di dolci colline, spiagge, basiliche, antichi borghi, l’unica tappa che non siamo riusciti a portare a termine è stata quella verso il lago di Cingoli: arrivati in prossimità dei primi contrafforti, una coltre nera di nuvole ci ha caldamente consigliato di dirigerci verso la bella aviosuperficie Aerolight Marche di Jesi e poi rientrare via mare, dove l’atmosfera era moooooolto più tranquilla.

Sei ore di volo e 25 litri di carburante dopo ci sentiamo appagati del nostro ronzare nel basso dei cieli. E’ ora di smontare tutto e tornare al nostro quotidiano con quel senso di relax che il volo e questi paesaggi ti sanno donare.

A proposito, prima di lasciare la parola alle immagini, se capitate a Loreto e avete l’auto vi consigliamo di fare un salto “Da Alvaro”, un ristorante a pochi chilometri dal campo: tagliatelle al bianco di cinghiale, ravioli di carne al tartufo e porcini e asado argentino, annaffiati da ottimo rosso locale. Non di solo volo vive l’uomo, figuriamoci noi che abbiamo fondato lo Stormo Buonappetito…

Buona estate ragazzi!

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