AOPA-VFR Meeting Pavullo nel Frignano

Roba da non credere: un minimale (anzi tre e un PRM) in aeroporto!

Certo che fa una bella impressione atterrare in una lunga pista asfaltata di un aeroporto col mio trespolo, in mezzo a due ali di aerei parcheggiati! Perché questo è successo a Pavullo nel Frignano, dove ho visto cose che voi umani…

AeroportoSto parlando del grande raduno AOPA-VFR Meeting che si è svolto il 2 e 3 luglio sull’Aeroporto Paolucci di Pavullo appunto, un gran bell’impianto posto in fondo al paese a ridosso dell’Appennino modenese, a circa 700 metri di quota. Il nome del raduno comprende gli stati generali dell’aviazione leggera italiana: mentre AOPA è l’associazione dei piloti e proprietari di aereo, VFR è l’acronimo che identifica sia la gloriosa rivista diretta da Rodolfo Biancorosso, che il VFR Team, il gruppo di persone, piloti ovviamente, che gestisce il VFRFlight Forum e VFRMagazine, praticamente l’informazione in rete dell’italica aviazione. (Grazie al Comune di Pavullo per l’immagine sopra).

Poiché, come si sa, l’unione fa la forza, questo connubio di “teste dure volanti” è riuscito in una prima assoluta per il nostro paese, almeno da tanti anni a questa parte: riunire tutto ciò che vola, senza distinzioni di sorta, in un aeroporto civile, il luogo deputato al volo per eccellenza. Sembrerebbe una cosa ovvia, ma come molti di noi sanno, da molti anni gli aeroporti, anche quelli non aperti al traffico commerciale, sono preclusi al VDS basico, creando la segregazione che tutti conosciamo. Anche per questo vi devo dire che è stato uno spettacolo bellissimo vedere volare insieme e senza alcun problema, qualsiasi cosa fosse capace di stare per aria, Cisco2dall’elicottero del 118 (Pavullo è una delle quattro basi HEMS dell’Emilia Romagna) al “quasi volo” del paramotore di Cisco (Francesco) Arduini che, arrivato tardi il sabato e dovendo ripartire in serata, a causa del vento forte ha potuto solo gonfiare la vela per “farsi vedere”.
Ma ciancio alle bande, eccovi una carrellata semiseria di immagini e commenti sulla simpatica manifestazione, per come l’ha vista un pilota minimale col suo trespolo volante… cioè una figata pazzesca!
Dunque, prima di tutto il mio meeting è cominciato il venerdì. Dovendo fare la revisione delle 100 e passa ore alla cavalleria del C-Max, ed essendo che Ciscomotors è in zona Reggio Emilia, per Cisco3unire l’utile al dilettevole mi doto delle fave per piccioni (perché di solito con una non becco i proverbiali due, anzi, neanche uno…) e colà immantinente mi reco. Avete presente quando da piccoli vi hanno portato a fare le tonsille e già che c’erano, con un taglio unico vi hanno tolto anche adenoidi e l’appendicite? Ecco, io ero andato per decarbonizzare e cambiare la cinghia e a momenti esco con un altro motore!

Marmitta con qualche puntina di ruggine? No problem, sabbiatura e verniciatura nero opaco con stabilizzazione a caldo; terminale rumoroso? Nuovo terminale, pendant con la marmitta, di maggior diametro e talmente silenzioso che al massimo borbotta agli uccellini; pistone con una righina? Nuovo pistone, membrane carburatore, parti in gomma screpolate, candela, controllo cinghia, carburazione, ecc. ecc., insomma, alle 18.00 saluto Cisco con il motore a zero ore e a un costo che se lo dico ai treassisti, gli provoco le convulsioni dall’invidia. E via verso Pavullo, che prima di buio voglio volare, poche pippe!
Ed eccomi alle 20.00 in aeroporto, mi presento al cancello di accesso al piazzale aeromobili e l’addetto (guardando perplesso l’auto con tutti gli amenicoli dentro e fuori) mi chiede: “Ma sei un visitatore o un espositore?” Azz, bella domanda, cosa sono io? “Tutti e due”, rispondo, “Ho un mini-deltamotore che devo montare, esporre e anche volare”. Che poi è la verità, solo che il signore, a giudicare dalla faccia poco avvezzo ai trespoli minimali, non deve aver colto nel segno, ma molto gentilmente mi fa entrare con la raccomandazione di portare poi fuori l’auto, una volta scaricato il… lo… gli… quel… insomma la strana roba che ho deciso di far volare! Dentro di me penso: “Cacchio allora è vero, è proprio aperto a tutti!”.
Raggiunta l’area espositiva, il piazzale alto davanti al piccolo parco del ristorante, decido di piazzarmi nel prato adiacente, vicino alla piscina, giusto per non farmi mancare niente, anche perché dall’altro lato della recinzione c’è l’area dedicata all’aerocamping dove potrà stare l’auto con la tenda a fianco. Meglio di così?Postazione
Ore 20.30 sono pronto per il primo voletto. Ci sono diversi aerei in arrivo, decolli zero, il circuito è lunghissimo, se lo faccio tale e quale a 50/h, mi asfaltano. Trovo il Presidente dell’Aero Club, ne approfitto per i ringraziamenti di rito e spiego la situazione. In due minuti concordiamo la soluzione: farò il circuito dall’altro lato della pista rispetto a quello in uso in qualsiasi momento della manifestazione. Perfetto, massima apertura mentale, assunzione di responsabilità da parte di entrambi, fiducia e via a volare. Mi piacciono questi ragazzi di Pavullo!
Mentre rullo verso la testata 02, mi accorgo che il pettine è a circa 200 metri dalla testata reale, infatti questo lato dell’aeroporto è chiuso da una collina che interseca il finale, impedendo agli aerei di sfruttare tutta la pista in atterraggio. Caspita, davanti a me ho ben 1200 metri di pista asfaltata quando mi basterebbe la sola larghezza per decollare, davvero una strana sensazione! Gasssssssss!!Controbase
Quando passo sul pettine della testata 02 ho già almeno 100 metri di quota e ancora prima di metà pista libero a destra per portarmi sopra i laghetti dove posso zonzolare a piacimento visto che il circuito in uso per la 02 è sinistro. Provo tutti i regimi (ho pur sempre sostituito il pistone…) con la pista ben in vista, gas a mano, gas a pedale, in mezz’ora finisco tutti i controlli del caso, tutto ok, posso allontanarmi verso le colline infuocate dal tramonto (SEGUE)…

Giap atterraggioPanaro3

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2 pensieri riguardo “AOPA-VFR Meeting Pavullo nel Frignano

  • Luglio 11, 2016 in 10:00 am
    Permalink

    Ci sono stato in volo con il mio Firefox 503, fantastico. Ottima iniziativa da ripetere?

    Risposta
  • Luglio 8, 2016 in 5:41 am
    Permalink

    È tutto vero, e che invidia: alle 6 di sabato mattina vado a correre sino in paese con la scusa di un caffè e il Sartini mi vola sulla testa nell’aria immobile… non ho avuto il coraggio di chiedergli un volo… 🙂

    Risposta

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