Minitrike e paramotore. Due minimali, due modi stupendi di volare e divertirsi e un unica certezza: niente fai da te.

Visto l’interesse suscitato dall’articolo di Matteo, ho chiesto ad un amico di lunga esperienza di esprimere le sue considerazioni. Come vedete la scelta finale rimane strettamente personale, ma ora abbiamo altri elementi per conoscere meglio il volo e le possibilità di questi fantastici “piccoli” velivoli. Buona lettura (Stefano).

Per un confronto, partiamo dai costi.

Un paramotore costa mediamente 1000 € meno di un minitrike (materiale nuovo di buona qualità), una vela da para costa un pò meno di un delta basico.
Un delta in dacron dura mediamente più del doppio (forse anche il triplo) di un para.
Ogni tot. ore volate al para si fa il test della porosità, quando scende sotto un certo livello lo riponi direttamente nel cassonetto ed amen.E questo può avvenire dopo 5-6 anni di uso.
Col delta,a meno di non lasciarlo aperto continuamente al sole, i 10-15 anni di carriera sono raggiungibili facilmente.
Sul breve periodo vince il para, alla lunga il delta conviene.
Praticità: è evidente che una vela di para è molto più pratica di un delta da trasportare e che montare una gabbia è più semplice che assemblare un minitrike. La fatica supplementare che il delta richiede per il trasporto ed il montaggio viene però ripagata al momento del decollo: il gonfiaggio del para, sopratutto senza vento, non è cosa banale, anche se con la pratica tutto diventa più facile.
Col trike, a patto di disporre di 50 mt di terreno liscio, no problem, si da gas e si vola.
Sicurezza: teoricamente il para si può chiudere, il delta no. Ma nella pratica, sapendo scegliere le condizioni di volo, l’attrezzatura giusta e sopratutto usando la zucca, il paramotore è assolutamente un mezzo sicuro.
Il PRM si avvantaggia in caso di piantata motore, con possibilità di atterrare ovunque senza danni, mentre col minitrike è un poco più impegnativo.
Con entrambi i mezzi, comunque, un atterraggio di emergenza non è un dramma.
Prestazioni: il minitrike ha una velocità leggermente superiore (o anche di molto superiore,dipende dal delta), e richiede meno potenza per il volo livellato, perciò avrà una resa km/lt migliore del paramotore. E’ però vero che i voli con questi tipi di mezzi si misurano ad ore volate, non a km percorsi. La vera prestazione è il divertimento, l’uno e l’altro possono darne tanto.
Istruzione: in entrambi i casi si può partire da zero o fare prima l’approccio al volo libero
(delta o para) e passare al motorizzato in un secondo momento. Sicuramente l’esperienza del volo libero arricchisce il pilota, lo rende più completo nei confronti dell’aerologia-meteorologia, più abituato all’atterraggio planato. Una buona alternativa è quella di fare il percorso inverso: imparare a motore, poi tentare l’approccio al volo libero in seguito.
Autodidatti? Da evitare assolutamente, così come l’amico “esperto”che ti spiega come si fa.
I soldi spesi in una buona scuola, di paramotore o di trike, saranno il miglior investimento  che si possa fare.
Un buon pilota, con una buona formazione e con le idee chiare, lo sarà per sempre. Il miglior motore, la migliore vela, prima o poi saranno spazzatura. E la grande maggioranza degli incidenti sono causati dal pilota, non dal mezzo.
Ecco delle buone ragioni per evitare il “fai da te”.

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5 pensieri riguardo “Minitrike e paramotore. Due minimali, due modi stupendi di volare e divertirsi e un unica certezza: niente fai da te.

  • Marzo 18, 2014 in 7:30 pm
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    Bell’articolo che riassume i due modi di volare. Oggi posso finalmente dire che ho preso una decisione, quella di iniziare col deltaplano a motore: ho fatto la prima lezione! Due voli da mezz’ora intervallati da una pausa di dieci minuti. E devo dire che tra il primo e il secondo volo ho già fatto progressi: sono riuscito a virare, mantenere una direzione e ho comandato anche l’acceleratore! Sono contento di aver superato quel po’ di paura iniziale, e di aver preso confidenza con questo mezzo.
    Ho scritto “iniziare col deltplano”, perché lascio sempre aperta la possibilità che un giorno volerò anche con il paramotore, che secondo alcuni aspetti mi affascina anche di più! Ma facciamo un passo alla volta!

    • Marzo 19, 2014 in 9:43 am
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      Curiosità: l’istruttore ti ha fatto sedere davanti o dietro?

      • Marzo 19, 2014 in 3:31 pm
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        Dietro. Perché, fanno salire anche davanti ai primi voli?

        • Marzo 24, 2014 in 12:57 pm
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          IO DAL PRIMO VOLO (E SONO A 20) SEMPRE DAVANTI CON LA BARRA ED ACELERATORE,in ogni modo è come in autoscuola listruttore in caso di necessità prende i doppi comandi

          • Giugno 9, 2014 in 10:45 am
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            Molto interessante l’articolo di Stefano.
            La mia esperienza è stata da subito interessante. SI chiama “passaggio macchina” quando passi da un mezzo ad un’altro. Sul trike dell’istruttore subito da pilota (seduto avanti) anche perchè arrivando dal VDS tre assi (30 ore circa con Savannah e P92) l’esperienza che hai con il volo te la ritrovi sul delta.
            L’istruttore dietro ha i doppi comandi, sia per la barra che per il motore.
            La sensazione è diversa, in qualche modo più “libera” e per me sorprendentemente migliore!
            All’inizio abbiamo provato qualche circuito, poi un po di volato lontano dalla pista, gli stalli e gli avvicinamenti.
            L’ultimo atterraggio l’ho fatto da solo alla terza lezione ( lezioni brevi di 30 minuti sono l’ideale secondo il mio istruttore)
            Comunque appena faccio l’abilitazione il mio obiettivo è il trike minimale.
            Non improvvisate mai nulla, rivolgetevi sempre ad un istruttore!
            Un cordiale saluto a tutti.

I commenti sono chiusi

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