Strumentazione “minimal-digitale”

Volare con il nanotrike senza alcun strumento è bellissimo. Lui vola da solo e tu devi solo ricordarti di non tirare il collo al motore, per il resto hai tanto tempo libero. Di solito osservo il panorama, cerco grandi campi ondulati liberi da pali e fili dove volare a raso seguendo il terreno, nuovi posti dove atterrare, castelli da esplorare, fiumi da seguire e tutto questo spesso lo fotografo e più raramente lo filmo. Ragione per cui, lo strumento che uso più frequentemente è la mia Nikon D300.

Recentemente ho cominciato a pensare ad una alternativa più easy da usare quando dimentico la reflex, o quando ci scappa il voletto non programmato. Insomma, lo smartphone l’ho sempre addosso, perché non usarlo? Oltretutto si può visualizzare Google Map o altre App pensate per il volo o per il tracking del percorso e così via. Il problema è trovare un modo sicuro per maneggiarlo in volo senza il rischio che voli via.

La prima cosa che mi è venuta in mente è stata quella di fissarlo alla barra come qualunque altro strumento. Per questo ho fatto ricorso ad un apposito accessorio utilizzato dai ciclisti per fissare il cellulare al manubrio. Questo che si vede in foto.

E’ fatto molto bene, poco ingombrante, costa pochissimo e permette di ruotare il telefonino (orizzontale per le mappe, verticale per le foto o le riprese), presa assolutamente sicura. Ma nell’uso pratico mostra i suoi limiti. Quello più grave si evidenzia nelle riprese video: le microvibrazioni della barra si trasferiscono nei file come ondulazioni delle immagini che non sono riuscito ad eliminare. Essendo poi la posizione fissa, le foto mostreranno sempre qualche parte del nostro avantreno, i piedi o la barra antistallo. Infine, occorre un po’ di attenzione a terra: se il vento fa muovere l’ala, c’è il rischio che lo smartphone impatti sull’antistallo, quindi prima di scendere da delta, occorre ricordarsi di ruotarlo in modo che si posizioni anteriormente alla barra. Ovviamente per visualizzare le mappe va benissimo… se non si soffre di presbiopia come me!

 

 

Per ovviare a questi inconvenienti, ho pensato a qualcosa da fissare non al delta, ma a me stesso e ho trovato questo dispositivo utilizzato dai runners. L’ho provato due giorni fa modificando il modo di fissarlo: rispetto alla figura che vedete, l’ho ruotato di 90° in senso antiorario, in modo che l’obiettivo sia sempre rivolto in avanti. Una vera sorpresa! In questo modo posso orientarlo dove voglio per fare foto senza riprendere parti del velivolo, posso allontanarlo o avvicinarlo per vedere bene le mappe, le riprese video sono assolutamente ferme come quando si usa la GoPro sul casco. Se non lo uso, ruoto lo smartphone in posizione orizzontale così non impiccia durante il volo.

Questo modello è tra i pochi in cui il dispositivo che trattiene lo smartphone non si separa dal bracciale mediante pulsante di sblocco, così è praticamente impossibile che il cellulare voli via inavvertitamente, rendendo il tutto molto sicuro. Occorre però un minimo di astuzia al momento di scattare le foto: essendo l’obiettivo degli smartphone molto grandangolari, la foto rischia di contenere parte del nostro polso. Essendo però il sistema di trattenimento di tipo elastico, nel momento di scattare la foto è sufficiente con il pollice dell’altra mano spingere sul bordo inferiore del cellulare per fargli assumere una posizione più verticale e con l’indice scattare la foto. Più facile da fare che da dire, e il polso non c’è più!

Infine, ho appena scoperto una simpatica App per camminatori (gratuita, My Tracks) che usa Google Map come base (a me piace la visualizzazione “in rilievo”) che contemporaneamente alla visualizzazione della posizione sulla mappa, permette visualizzare alcuni parametri, anche la ground speed, e di tracciare il percorso che si sta facendo per poi scaricarlo insieme ad altimetrie e altre amenità. Domani lo provo!

Le foto dello smartphone non hanno certo la qualità “reflex”, ma anche ritagliate e ritoccate leggermente fanno la loro porca figura, quindi l’esperimento mi sembra piuttosto riuscito, una buona alternativa diciamo così… di lavoro. Tra l’altro, avrò modo di testare tutto l’ambaradan in occasione dell’ormai prossimo raduno di Sissa Po, 19-20 giugno prossimi. Anzi, fra un paio di giorni saremo pronti con le novità e programma dettagliato, sempre su questi schermi!

San Marino arrivo!
Troppo relax?
Aria di mare!
Il nostro campetto giochi…
Castello di Tavoleto (PU), sulla via del ritorno
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