Letterina di Natale 2019…

Ci provo anche quest’anno, non si sa mai…
Caro Babbo Natale, lo sai che a me, come a te, piace volare, ma devo essere stato molto cattivo negli ultimi anni perché non mi hai esaudito un che uno dei desideri che ho espresso. Ma siccome quest’anno ho fatto il bravo, ci riprovo e, casomai mi dessi buca anche stavolta, in futuro mi rivolgerò alla concorrenza, sicuro che la Befana non vede l’ora (e amici come prima).
Sta a sentire Babbino caro, siccome sto diventando un po’ vecchio, prima che sia troppo tardi (sgrat, sgrat…) mi piacerebbe portare in volo qualche amico, le mie figlie, mia moglie (giuro che non voglio buttarla di sotto, che ancora mi serve) o chiunque altro voglia farsi un giretto per vedere il mondo dal basso dei cieli.
Ora, io volo felicemente con un fantastico nanotrike che, caso mai ti fosse sfuggito, è un trespolo volante molto più figo della tua slitta con le renne puzzolenti. Prima di tutto ha tanti eleganti cavalli (ben 35) che non cacano in giro per il cielo e poi ha una bellissima ala che vola davvero, senza bisogno dei tuoi magheggi. Volo quando mi pare (non solo il 24 dicembre che fa un freddo segugio) e quando non lo uso diventa piccolo piccolo e dorme nel mio garage senza bisogno di dargli da mangiare e da bere. Lo so, lo so che mi invidi, ma vedi caro Babbone, ha anche un piccolo difetto: ha una sola seggiola e io comincio a sentirmi un po’ solo nel basso dei cieli.
Come dici? Si, si, esistono anche con due seggiole e potrei perfino comprane uno, ma non lo farò. Vedi caro Babbuccio, siamo andati sulla Luna molto tempo fa, ti scrivo questa lettera con un computer che mi permette di parlare con gli amici in Australia, per lavoro sono in grado di parlare direttamente con i neuroni del tuo cervello, ma i deltaplani a motore con due sedie sono ancora uguali a quelli del 1988, quando c’era ancora il muro di Berlino e la Fiat 127 era l’auto dell’anno. Ti pare giusto Babbetto caro?
Così ho deciso che ne comprerò uno solo quando sarà costruito quello dei miei sogni. Ecco, quest’anno ti chiedo un sogno perché anch’io “aiev a drim“: illumina la mente di un progettista di quelli bravi, fa che inventi un deltaplano a motore “con due sedie” che voli anche piano piano, ma che possa stare chiuso in un rimorchietto coperto, così che possa attaccarlo all’auto e portarlo in ferie con tutta la famiglia. Pensa, quando non lo uso lui potrà rimanere lì dentro buono buono, ma se mi scappa di volare, posso tirarlo fuori, aprire l’ala come fa l’aquila (ma anche una cornacchia va bene lo stesso) e spiccare il volo, felice di avere qualcuno vicino a me!
Vedi caro Babbeo, io sono bravo a parlare con i tuoi neuroni, ma come progettista/costruttore di deltaplani sono sicuro che c’è di meglio sul mercato. E poi, alla fine, ti chiedo solo un’illuminazione, neanche qualcosa di costoso, che di questi tempi è anche politically correct. Vedi quanto sono bravo?

Certo che questa volta possa essere accontentato, ti saluto caldamente ricordandoti di non fare il cornuto anche a ‘sto giro perché ho la Befana che non vede l’ora di conoscermi (eh, eh, eh)!

Un caro saluto alle renne, tuo

Stefano Volante (con poco)

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